Ciao a tutti i miei amici….

Grazie a tutti coloro che mi scrivono, che mi mandano doni sotto le mentite spoglie di frasi gentili o immagini bellissime… Grazie di cuore a tutti voi, che in silenzio o con una voce o una preghierina mi state vicini e mi accompagnate nella mia agognata ascesa alla mia omonima… con l’aggiunta di una … e…

Scrivo perché credo sia giusto darvi una spiegazione del mio silenzio…

L’argomento della mia tesi mi porta, giocoforza, lontano da me e dal mio modo di pensare… in un certo senso, nel tentativo di allontanarmene, mi ci “avvicina”, perché mi costringe ad un continuo confronto che… mi rassicura…

In poche parole, è come se l’autore che sto studiando, mi …tentasse…

Poi, sono così “immersa” nel pensiero di un’altra persona che è come se quest’ultima … col suo sapere e la sua logica, mi…soverchiasse…

L’istinto mi spinge continuamente a cercare ponti d’abbordaggio, punti in cui, “l’Altro” è “costretto a cedere le armi… volontariamente”…

In questa lotta, oltre al tempo che sempre scarseggia, subentra una specie di “stanchezza” che mi spegne le parole e l’ispirazione…

Così cerco “puntelli” che mi tengano ben salda… sposto la lettura su morbidi velluti visto che chiodi e cocci di vetro fanno male…

Dedico a tutti voi che venite a trovarmi, chi per caso, chi per cercare una carezza, questo scritto di  John Henry Newman.

 

 

 

Conducimi, dolce luce, tra il buio che mi circonda,

sii tu a condurmi!

La notte è oscura e sono lontano da casa,

sii tu a condurmi!

Custodisci i miei passi, non ti chiedo di vedere

la scena lontana: un solo passo per volta

mi è più che sufficiente.

Così a lungo la tua potenza mi ha benedetto,

e sicuramente mi condurrà ancora.

Oltre la landa e la palude,

oltre il dirupo e l’impeto dei torrenti,

fino a che la notte non dilegui;

e col mattino volti d’angelo, ecco,

sorridano,

quelli che da tanto ho amato,

e perduto  ho solo per un poco.