L’urlo, proveniente dall’interno della casa, disperato e senza fine, si affievolì, senza più fiato e forza, fino a spegnersi.
Giorgio, seduto sul primo dei tre scalini di legno che conducevano all’interno, si fermò.
Improvvisamente, quello che pareva un silenzio, diventò l’assordante frinire di grilli e cicale…
Perfino il sole, aggirando il tetto della casa lo aveva raggiunto e gli pulsava forte sul capo…
Il coltello col quale stava intagliando un piccolo fiore di cirmolo, incompiuto, scivolò a terra…
Rimase muto ad ascoltare il sommesso silenzio che usciva dalla finestra della camera dove sua madre stava partorendo… un bisbiglio sottile e rispettoso come quello che si usa alla presenza di un morto.
Udì forse piangere, un gemere leggero, rassegnato….
E poco dopo lo sbattere forte di una porta, rumori secchi ed indistinti….
Pallido, raggelato, come di piombo, restò seduto e immobile. Il respiro quasi assente, il battito irregolare… un pulsare nella testa che ripeteva senza sosta: “Mamma non ti lascerà, mamma non ti lascerà”….
Invece No. Mamma se n’era andata. Per sempre. Non aveva mantenuto la promessa.
“Cattiva, cattiva, brutta….” Continuava a ripetersi…
Non era mai riuscito a convincersi del tutto che quel fratellino era un dono del Signore.
Che era una cosa bella. Buona.
In cuor suo l’aveva odiato dal primo momento che aveva saputo della sua esistenza.
Non lo accettava. Non lo voleva. Non voleva saperne di dividere con quell’estraneo l’amore dei genitori.
La gravidanza era stata difficile, dolorosa e lunga. Giorgio non avrebbe mai perdonato a suo fratello tutto quel dolore.
“Oh mamma” si diceva, “io ti proteggerò da lui. Non lascerò che ti faccia altro male….”.
Il suo cuore di bambino, si era volto in breve tempo ad un rancore sordo nei confronti del piccolo non ancora nato, che, in un unico, lo isolava rapinandogli l’amore.
L’odio era cresciuto. Divenuto materia tangibile, come una coltre fumosa aveva lentamente inghiottito ogni pensiero gentile, ogni gioia ed ogni sorriso.
Come un mostro prendeva forma nei sogni e realizzava i desideri più tremendi ed indicibili.
Ed ora, ecco, era tutto finito.
Il vero mostro era venuto.
In pieno giorno. Incurante dei suoni e dei colori, del giorno e dell’estate. Aveva ucciso sua madre e si era preso suo fratello.
Si scosse e si guardò le mani appena appena tremanti. Una sanguinava copiosamente.
“No, no” gridò, “non sono stato io….non sono stato io…”
In lontananza qualcosa di luccicante attirò la sua attenzione… e troppo forte rintronava nella testa quel gemito e quel frinire… Non restava che correre, correre lontano… Sparire in quella luce scintillante che pareva… chiamarlo. Sciogliersi in un abbraccio d’Amore che nessuno, attorno a lui pareva essere capace di offrirgli. Cedere a quell’amore… e lasciarsi teneramente accogliere.
……………….
Durante la sua assenza, sua madre e suo fratello, a seguito di una breve ed intensa cerimonia, furono accompagnati al cimitero del paese da una piccola folla di paesani.
Suo padre vestì il lutto (che non abbandonò mai più ) e, per la prima volta in vita sua, pregò.
Lui fu trovato circa una settimana dopo, in circostanze misteriose, quando ormai si cominciavano a perdere le speranze, da un gruppo di addetti al soccorso in montagna che avevano perlustrato i boschi della zona palmo a palmo. Lacero e incosciente ma vivo, non aveva traumi visibili o lividi particolari. Tuttavia non ricordava nulla di quanto era accaduto durante quei giorni di isolamento e di abbandono. Semplicemente, da allora, non parlò più.
E nessuno avrebbe saputo mai quanto e come, quei pochi giorni, avrebbero segnato per sempre la sua vita.
La situazione familiare, divenuta improvvisamente assai difficile, precipitò. Le condizioni economiche si rivelarono subito disastrose. Come unica soluzione suo padre prese la decisione di emigrare nella vicina Austria e di mandare lui a bottega da suo fratello, più vecchio di lui, ebanista in Val Gardena, che aveva, a sua volta, due figli maschi.
Giorgio compì 10 anni il giorno che suo padre partì per il Tirolo… o forse sarebbe meglio dire che nel giorno del suo decimo compleanno Giorgio rimase orfano anche di padre…
Lo abbracciò con tutte le sue forze prime che salisse su un treno che non lo avrebbe mai più riportato indietro, roso dal presentimento che non lo avrebbe mai più rivisto…
Gli accadimenti delle settimane successive sprofondarono nella voragine dell’oblio.
La vecchia casa contadina in cui era nato e cresciuto fino ad allora fu chiusa e abbandonata.
La cima del grande abete rosso che ombreggiava la casa e un pezzo del prato sul retro parve ondeggiare al vento quel pomeriggio di luglio in cui Giorgio, con la mano lo salutò…
Gli zii, Anita e Walter, erano brave persone.
Accolsero il nipote in famiglia con vero affetto e lo trattarono, da allora, come fosse stato figlio loro.
Di salda cultura montanara, la famiglia abitava in un bel cottage, alle porte di Ortisei…. Gli uomini della famiglia si dedicavano da sempre alla lavorazione del legno…. Nel grande laboratorio artigianale annesso alla casa bellissime sculture prendevano forma e colore ….
Giorgio fu iniziato alla cura degli strumenti di lavoro, alla conoscenza dei legnami e allo studio delle tecniche d’intaglio e finitura e colore….
Il ragazzo non parlava, ma apprendeva in fretta …. Era rapido e preciso… disegnava con tratto sicuro gli splendidi oggetti d’arte che intendeva realizzare e li portava a compimento in tempi considerati impensabili da altri…
Ma c’era qualcosa di strano…nel ragazzo….
Qualcosa di… indescrivibile e misterioso…
Aveva un carattere ombroso e cupo che “oscurava” in qualche modo la sua profonda intelligenza e l’ottima memoria.
Pur lavorando nell’ampio e luminoso laboratorio insieme ai cugini e allo zio, Giorgio non riuscì mai ad integrarsi…
Un’immotivata inadeguatezza, gli impedì, fin dall’inizio, di dedicarsi alla creazione di arte sacra.
I bellissimi animali, i ritratti, i fiori e i paesaggi che si animavano sotto la sua mano su grandi fogli bianchi, prendevano vita in splendide sculture spesso a grandezza naturale o in accurati bassorilievi.
Ben presto dal suo impegno operoso fiorirono splendide opere d’arte che per originalità e maestria uscirono dai confini della cittadina gardenese scavandosi una colta nicchia di estimatori.
Abilità e fama crebbero nel tempo. Giorgio aprì a sua volta un atelier dove lavorava instancabile.
Prese anche dei giovani lavoranti con sé.
Malgrado il bell’aspetto e la prestanza fisica nessuna donna entrò nella sua vita.
Col passare del tempo nacquero intorno alla sua persona solitaria chiacchiere di paese che ne accrebbero il mistero.
Si raccontava che ogni notte, dopo che il campanile della piazza aveva battuto la mezzanotte, egli si accingesse al lavoro di una scultura bellissima, capolavoro della sua vita, che nessuno però aveva mai visto…
Divenuto noto, poi, il fatto che la sua stanza fosse sempre chiusa a chiave e che, dalla toppa della porta si potesse intravvedere un ampio panno, steso a coprire quella che, presumibilmente, poteva essere una scultura, crebbero l’interesse e la curiosità dei paesani.
Ma Giorgio non si curava affatto di tali voci e dicerie…. Conduceva una vita austera e ritirata dedita principalmente al lavoro. Anche se, col trascorrere del tempo, il carattere chiuso si era in parte mitigato non aveva amici. Un’ombra aleggiava sempre sul suo volto, in contrasto con la solare energia che emanava dalle sue creazioni.
Nella sua stanza, la luce restava accesa spesso fino all’alba e qualcuno raccontava di strani rumori, di bagliori improvvisi provenienti dalla casa…
Tuttavia l’atelier, in tanti anni di attività, non fu mai chiuso, e nulla di vero e di certo si seppe mai…
……………………
Quella notte un temporale primaverile fortissimo aveva scosso i grandi tigli del viale.
Qualche grande ramo caduto ostruiva ancora, a metà mattina, la carreggiata.
La gente in strada commentava l’accaduto. Qualcuno si dava da fare a ripulire dalle sterpaglie che il vento e la pioggia avevano disseminato in ogni angolo…
La confusione creatasi e i disagi avevano distolto un po’ tutti dalle consuete occupazioni…
Fu solo nel primo pomeriggio che uno dei garzoni recatosi al lavoro si accorse che qualcosa non andava…
Il negozio era ancora chiuso. Le finestre del primo piano che davano sul cortile interno della casa erano spalancate. Oscillavano appena alla lieve brezza, ma dei pezzi di vetro rotto stavano ad indicare che il vento della notte non le aveva risparmiate.
La casa era deserta.
La stanza dello scultore aperta.
Si presentava divisa in due ambienti da un grande telo che la attraversava ed era costituita da una semplice e piuttosto rudimentale camera da letto e un piccolo laboratorio perfettamente attrezzato.
Al centro del piccolo ambiente di lavoro c’era un grande piedistallo di quercia finemente decorato ad altorilievo con fiori e foglie riccamente intrecciati.
Un cartiglio al centro del ricamo recava una preghiera “
Angele Dei,
qui custos es mei,
me tibi commissum
pietate superna,
illumina, custodi,
rege et guberna.
Amen
Pochi riccioli di legno, a terra, e gli attrezzi abbandonati suggerivano l’idea di un lavoro interrotto…o finito.
Nello scrittoio a fianco del letto furono rinvenuti decine di schizzi raccolti ordinatamente.
Rappresentavano tutti, in varie pose, ed atteggiamenti un unico soggetto: un angelo.
Inginocchiato a pregare, o seduto a consolare. In piedi, pronto ad accogliere o chino a piangere.
Con le ali ora ripiegate e raccolte, ora pronte a spiegarsi per il volo.
Come nei fotogrammi di un film, la figura pareva “evolversi”.
Sotto ogni disegno, un commento, un ricordo, una data.
Parevano progetti di sculture da realizzare…
Consequenziali. La figura dell’angelo si era, nei disegni, progressivamente “alzata”. Come fosse…cresciuta, fino ad esplicitarsi in tutta la propria magnificenza nell’ultimo schizzo, che recava la data di alcuni giorni prima.
L’angelo appariva qui con le ali tese, in volo. Il viso bellissimo, raggiante, sorrideva. I lunghi capelli sparsi sull’ampia tunica candida e frusciate ondeggiavano nell’aria leggera.
Tendeva le braccia ad un fanciullo di dieci anni, disperato e in lacrime, in procinto di annegare in un torrente.
Il corpo era stato salvato ma il cuore no.
Un cuore ferito, che aveva imprigionato, nelle segrete dell’anima, l’amore e la gioia.
Era passato tanto tempo da allora. Adesso anche il cuore era sanato. Guarito.
L’anima pronta, finalmente, dopo tanta attesa.
………………………
L’accuratezza del disegno e la perfezione del ritratto bastavano, da soli, a rendere l’idea del capolavoro cui avrebbero dato luogo.
Ma nella stanza non c’erano sculture.
In un angolo, un paio di grandi sacchi di juta colmi di trucioli e segatura, rivelavano un lungo lavoro di ripulitura di una scultura lignea…. scomparsa…
Nessuno ha più visto Giorgio, da allora. Mai più.
Forse qualcuno si è pure chiesto a chi appartenesse quella piuma candida e affusolata impigliata nel vano della finestra…
Ma, in fondo… era soltanto una piuma….
Riccardo ha detto:
Le perle di Caosweb:" … tanta saggezza in poche parole nn è possibile dare. Ma, lo stimolo per riflettere, è un motivo in più per sperare "Un saluto dal caos e dal piccolo Caosweb.Cià ^_^… bello il racconto!
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Lachesis ha detto:
Ciao , qualch tempo fa (credo sia passato circa un\’anno) ero passata dal tuo blog … mi ricordo di te ..non ricrodo se ti lascia commenti .
Ti ringrazio per le belle parole che mi hai scritto e credo che per la confidenza non ci sia alcun problema ,io ho la cattiva abitudine dic dare del tu a chiunque (chissà perchè)
per l\’elenco amici , ,diciamo pure che aborro l\’elenco amici per vari motivi ,prima lo usavo adesso l\’ho completamente eliminato (ho solo un\’amico che periodicamente chiude il blog e lo tengo così posso vedere il suo blog anche nei periodi privati) ,tuttavia tengo un\’elenco di siti e link che mi piacciono se vuoi puoi aggiungermi ad un\’elenco ed io aggiungerò te nel mio elenco amici così da non perderci di vista. un saluto e l\’augurio di una buona giornata. ciaooo
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Vanessa Leoni ha detto:
Ciao Lauretta! Grazie del commento, sei sempre molto carina…a parte le volte in cui discutiamo…;-)
Scherzo dai! Visto che anke oggi riesco a scrivere dal mio pc?
Pensavo di leggere un pò di commenti sul tuo racconto, invece uno solo…a me è piaciuto: è un pò misterioso e al tempo stesso toccante, ma non sdolcinato e poi ho avuto il privilegio di leggerlo insieme a te e di capire tutto quello che volevi dire, spiegato da te personalmente!! 😉
Forse alcuni punti possono dare adito a più intrerpretazioni, ma è proprio questo che lo rende affascinante…
Brava! Io ti sostengo sempre come scrittrice anche se a volte non ci capiamo sul lavoro, ma in fondo…nessuno è perfetto!;-)
Ciao a presto,Vanessa
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Blogpantera ha detto:
{๑۩۞۩๑♥♥*I miei pensieri oltre confine*♥♥ ۩۞۩๑}
CIAO LAURA,
PASSO PER LASCIARTI UN SALUTONE INSIEME AD UN\’AUGURIO DI BUONA GIORNATA.
MASSIMO 🙂
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laura ha detto:
ciao laura, che dire? affascinante storia… così lontana, sembra ambientata in tempi lontanissimi, quasi arcadici, mentre in fondo è la semplice realtà quotidiana del verde, con il suo antico apparato di miti, leggende e creature come i folletti. sai il topos dell\’angelo mi ha fatto pensare a "angels in america" quella serie tv hbo con Al pacino, meryl streep e emma thompson, che hanno di recente ridato in tv (a orari improponibili e su la sette, peccato perchè era una vera perla). Proprio al centro geografico della storia, che mi sembra sia ambientata a chicago, vi è un angelo-fontana, che sembra osservare tutto dall\’alto (oltre a una splendida scena di coito in cui l\’angelo emma thompson affida al profeta malato di aids il libro sacro del nuovo millennio). ma questo discorso esula dal tuo racconto, che al di là di riprendere luoghi a te cari, rielabora il mito ovidiano di pigmalione in chiave cristiana e quindi salvifica. molto viva la prima parte sulle sensazioni del bimbo sulla madre con difficile gravidanza, sei entrata nella testa del piccolo con una semplicità documjntaristica efficacissima, zavattari e de sica non avrebbero saputo far meglio, è la parte che ho amato di più. e la chiave magica della statua che si trasforma ha coronato di speranza una bella favola montana, a cui ripenserò ogni volta in cui rivedrò una piuma volare leggiandrà. un caro saluto
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Mauro ha detto:
Ciao dolcissima Laura!!!
Certo che sei sempre la bnvenuta fra i miei che poi molti sono nche tuoi amici.
Ho visto la buonanotte e ti ho risposto, ma evidentemente non ti è arrivatoi il messsaggio, misteri di msn ultimamente fa le bizze.
I tuoi racconti altro che sono dei toccasana. In questo in particolare poi ti volevo chiedere se la bellissima preghiera l\’hai coniata tu oppure è presebte in qualche crollario; perchè p molto bella.
Anch\’io sono onorato di conoscerti Laura, sei una persona molto profonda e spero davvero che tutti i problemi che mi dicevi tempo addietro si siano oppure si risolveranno nr l migliore dei modi.
Io mi rendo conto di farmi poco vivo, siamo presi in un modo o nell\’altro, ma io non dimentico le persone care, e le tengo sempre nel cuore.
Tu fai parte di queste persone Laura, ed hai un posto speciale. Nell\’intervento infatti ti ho anche citata, cripticamente ovvio.
Un forte abbraccio cara amica mia. Ti sono sempre vicino.
…Mauro…
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Unknown ha detto:
Heillà!! Ce l\’ho fatta!!!!! Ci sono anch\’io!! Finalmente posso scrivere un commento! Bene,cara Laura,ti dirò che qsto tuo racconto
l\’ho già letto….(no nn è vero!!) ma avevo letto qllo della "statua di ghiaccio",mooolto somigliante nella trama e nei soggetti,ricordi?
Anche lì il bambino protagonista rimane orfano dell\’amata madre, pur lì, mi sembra diviene muto, nn avendo altri interessi cresce dedicandosi alla scultura (del ghiaccio) e pure lì c\’è lo zampino o meglio la "piuma" d\’ala di qlke angelo.. devo dire belli tutti e due,con qsto stile "implicito"! Mi piacciono molto le storie con un finale "rivelatore", ke a volte ti riaggancia a certi passaggi o a dettagli in apparenza poco significativi! Ti fanno riflettere sulla vita stessa! Ogni cosa ha un suo senso,ed un giorno arriveremo a capire il tutto,avendo una visione completa,con ogni pezzetto da far combaciare! Epifanico,\’nsomma!
Ciao, Grazia.
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FeLiNa ha detto:
SCUSA SE NON HO LETTO MA COME TI HO GIÀ SCRITO TRAMITE IL TUO PROFILO E TI HO FATTO LA MIA RICHIESTA..
trovo troppo interessante questo TUO SPAZIO..nn se ne trovano tanti in giro…
UN SALUTONE 😉
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Giò ha detto:
Grazie delle belle parole…
ho letto un pò…ognuno lascia traccia
di sè in un modo o nella\’altro…
anke se solo una piuma…
un caro saluto
e buon w.e.
leoncina…
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Lachesis ha detto:
Ciao , questa volta mi hai enormemente emozionato con il tuo commento .
Dare in pasto la proroa opera ( dipinto , scritto o altro) è sempre un rischio , in fondo non è la bellezza estetica dell\’oera che conta ma quello che ci comunica e come dicevi tu l\’anima di hci lo ha realizzato .Sono pochissimi quelli che tengo conto di questi aspetti , molto spesso ci si ferma al bello oggettivo …ne viene quindi una non comprensione dell\’opera quando è creata con carattere soggettivo ,. prima o poi mi arrenderò e anche se spesso cado in quella sorta di sconforto ho ancora lì\’impressione che non sia il momento giusto per arrendermi ,nonostante sappia in qualche modo che sarà inutile tutto il mio lavoro . Riguardo il progresso concordo pienamente con te . Forse per rimanere un tantino più spirituali in quest\’epoca , in passato si sarebbe dovuta evitare l\’estenuante ricerca della comodità .. che rende molto spesso le persone frivole e prive di interessi … ci sarebbero un sacco di altre cose da dire ,credo però sia il caso di evitare un commento lunghissimo nel quale potrei gettar fuori tutto ciò che non mi va esattamente giù . Un bacio ed un Grazie 🙂
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laura ha detto:
ciao Laura,
non posso aggiunger altro al tuo commento, perchè esprime appieno tutto il mio pensiero, sine verbis dunque: forse che l\’omonimia porti entrambe e tutte coloro che portano questo petrarchesco nome al vedere nell\’amore l\’espetto più sublime della vita, in qualunque forma si presenti? ti lascio con un acronimo che coniai tre anni fa, nonostante la banalità, ma si addice. un grosso bacio
Lodo
Amore
Unicamente
Ricordando e
Anelando
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Blogpantera ha detto:
<•´¯`•.blogpantera.•´¯`•>
{๑۩۞۩๑♥♥*I miei pensieri oltre confine *♥♥ ۩۞۩๑}
Fai clic su Salva per salvare le modifiche apportate alla disposizione dei moduli prima modificare il titolo e il sottotitolo.
ANCORA QUI’ PER UN GRANDE SALUTO.
RINGRAZIANDOTI DELLA TUA VISITA
TI LASCIO UN PICCOLO PENSIERINO.
Mis pensamientos más allá de confín
*CIAO CIAO*
*MASSIMO*
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carlo ha detto:
Luigi Lo Cascio è un attore, olto molto bravo, che tra i tanti film ha recitato in "Buon giorno, notte" sull\’omicidio di Aldo Moro, e in "I cento passi"" sull\’omicidio di Peppino impastato. La cui visione consiglio vivamente.
Saluti
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Mauro ha detto:
Ripasso ad augurarti buone cose Laura.
sei sempre così presente nel mio piccolo mondo virtuale che ti sento vicina.
Un abbraccione a te e famiglia Laura.
…Mauro…
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Mauro ha detto:
Ciao Laura!!! Eccomi di nuovo ad augurarti buon giorno e a dirti che mi ha fatto riflettere molto la nostra conversazione precedente. Forse hai ragione tu, quel lago è molto pericoloso, ma anche molto eclettico. Te ne parlerò. Un bacione Laura, passa da me.
…Mauro…
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Carmelo ha detto:
TI AUGURO UNA BUONA GIORNATA
E CHE SIA DAVVERO BUONA ANZI BUONISSIMAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!
BY CARMELO
…. ::::: ,;\’ .;: () ..: `:::\’ ::. ..:,:;.,:;. ;; :: .::::. `:\’ \’\’\’::, :: :: :: :: :: ;: .:: : ,:\’; ::; :: :: :: :: :: ::,::\’\’. : `:,,,,;;\’ ,;; ,;;, ;;, ,;;, ,;;, `:,,,,:\’ :;:
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Mauro ha detto:
…Non preoccuparti, Catullo non sarà mai stato così felice di concederti i suoi diritti per divulgare il suo pensiero tramite le tue parlo dettate dal cuore. Un cuore puro, un cuore generoso. Un cuore le cui palpitazioni echeggiano fra i lobi temporali di artisti non ancora scoperti. Grazie Laura, sei molto cara e i tuoi baci poetici non sono mai stati così accettati come li ho accettati io (e scusa l\’innocente presunzione).
Ciao Laurona.. Un bacio (che novità!!!).
…Mauro…
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monica ha detto:
ehi…grazie mille per il saluto!mi fa piacere che tu abbia apprezzato il mio blog..ora sono un pò di corsa, ma appena ho un pochino di tempo leggo con calma il tuo..che già di primo impatto promette bene!
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lucio ha detto:
ciao cara Laura, come vedi, il colpevole torna sempre nel luogo del delitto ! hai visto che ho pubblicato il risultato del test? direi niente di ecclatante a parte alcune cose, eiii ma cosa succede, non scrivi più? troppo lavoro? pazienza, verranno tempi migliori, un bacione ed un abbraccio … e non dimenticarmi !! ciaooooooo
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carlo ha detto:
ricordo i miei priimi anni di vita in cui cercavo in tutti i modi di uccidere mia sorella… avevo appena 2 anni, primo figlio, abituato a tutte le coccole. Non fu semplice. Diversamente ho vissuto la nascita della seconda sorella. A 10 anni era diverso e anzi una nuova vita in casa mi riempiva di gioia. Quella stelinna è ancora la persona più importante della mai vita.
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Mauro ha detto:
Ciao Laurona!!!!!Certo che mi ricordo!!! LA 500 che sembrava fare lo sci nautico in autostrada… perdonami, ma un maggiolino nervoso che mi stuzzica lo divoro a colazione. Peccato che la Baia del silenzio era roprio …senza parole… a quello spettacolo ehehehehe!!! Come va tutto bene???
Spero di risentirti presto in messgr, ti aggiornerò su tante cose. Un bacione Laura. Ti aspetto.
…Mauro…
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Gabry ha detto:
Ciao, sono passata per un salutino veloce veloce,
per ringraziarti di essere passata nel mio blog, mi fa sempre piacere conoscere gente nuova.
Oggi non ho proprio tempo di leggere il tuo spaces, ma sicuramente lo faro\’ al piu\’ presto.
Ora scappo, ma non prima di averti augurato una dolce notte con sogni a colori !!!
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