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Per la giornata della memoria  (il 27 gennaio) ripropongo questi versi di Paul Celan.
Con un brivido di angoscia, che sempre mi prende quando li leggo, accolgo e passo il testimone .
Il giorno della memoria ci richiama alla nostra umanità.
Pretende il rispetto della dignità umana, dell’uomo nella sua integrità, che l’olocausto negò, in ogni sua forma.
Per quelle anime, che furono violate e chiedono giustizia al cospetto di Dio, noi dobbiamo ricordare. Essere giusti. Tramandare la lezione affinchè mai più venga sparso sangue innocente.

 

 

Fuga di morte

 

NERO latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte
beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti.
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei e fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza

Lui grida vangate più a fondo il terreno voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza

Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti

la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco

i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith

Paul Celan, Poesie, (a cura di Giuseppe Bevilacqua), Milano, Mondadori, 1998