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Per la giornata della memoria (il 27 gennaio) ripropongo questi versi di Paul Celan.
Con un brivido di angoscia, che sempre mi prende quando li leggo, accolgo e passo il testimone .
Il giorno della memoria ci richiama alla nostra umanità.
Pretende il rispetto della dignità umana, dell’uomo nella sua integrità, che l’olocausto negò, in ogni sua forma.
Per quelle anime, che furono violate e chiedono giustizia al cospetto di Dio, noi dobbiamo ricordare. Essere giusti. Tramandare la lezione affinchè mai più venga sparso sangue innocente.
Fuga di morte
NERO latte dell’alba lo beviamo la sera
lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo la notte
beviamo e beviamo
scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti.
Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive
che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete
lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini
fischia ai suoi ebrei e fa scavare una tomba nella terra
ci comanda ora suonate alla danza
Lui grida vangate più a fondo il terreno voi e voi cantate e suonate
impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri
spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare alla danza
Lui grida suonate più dolce la morte la morte è un maestro tedesco
lui grida suonate più cupo i violini e salirete come fumo nell’aria
e avrete una tomba nelle nubi là non si giace stretti
la morte è un maestro tedesco il suo occhio è azzurro
ti colpisce con palla di piombo ti colpisce preciso
nella casa abita un uomo i tuoi capelli d’oro Margarete
aizza i suoi mastini contro di noi ci regala una tomba nell’aria
gioca con i serpenti e sogna la morte è un maestro tedesco
i tuoi capelli d’oro Margarete
i tuoi capelli di cenere Sulamith
Paul Celan, Poesie, (a cura di Giuseppe Bevilacqua), Milano, Mondadori, 1998
Mauro ha detto:
Ciao Laura
Davvero toccanti questi versi, essi traspirano il dramma che costantemente vissero gli ebrei giorno per giorno in quei momenti delle loro vite.
Quando ogni volta che un ufficiale chiamava, non sapevano se gli attimi dopo avrebbero potuto tornare a raccontarlo.
Quando i treni della morte, prima di partire per i campi di stermino, staccavano i bimbi dalle loro madri con violenza. Si distruggevano famiglie, si distruggevano dignità. Non tanto violassero brutalmente la religione alla quale erano devoti, bnsì violavano altrettanto brutalmente la considerazione di FRATELLI uomini all\’interno della società… erano solo numeri.
Talvolta gli uomini venivano chiamati per scavare una tomba dentro la quale assistevano alla sepoltura del loro figlioletto, magari attimi prima fucilato davanti a loro.
Talvolta assistevano agli stupri delle loro mogli, ho in archvio delle testimonianze cara Laura che… lasciamo perdere, se ti dicessi le interviste che feci a suo tempo; non vedevo l\’ora di andarmente via.
A volte penso che non siamo uomini, ma demoni sadici in cerca del loro inferno.
Tutti poi a fare i moralisti ora affinchè la storia non si ripeta, quando poi coloro che dovrebbero garantire la sicurezza di ciò si impegnano in prima linea per distruggere villaggi ed invadere proprietà altrui.
Cosa pensi succedesse realmente a Guantanamo e ad altre prigioni o più elegantemente "centri di reclusione" con i prigionieri musulmani?
E tuttto in nome di cosa, di una razza presuntuosamente definita "eletta?" In nome di un dio? Ma quale dio si sognerebbe mai che i propri seguaci facessero in suo nome cose del genere? Il vero Dio, o i veri Dei, sono entità buone, le cui credenze tramandate nei secoli testimoniano compassione e carità (a proposito del tuo recente intervento), Amore!
Invece le vittime sacrificali del più tremendo rito pagano della storia è stata gente la cui unica colpa era quella di credere in qualcosa di non palpabile.
Forse il momento il cui il fumo bianco si levava al cielo era quello meno doloroso, in quanto li poevano avere la certezza che non avrebbero sofferto più. Solo la loro anima sffre ancora e chiede giustizia, non smetterà mai di soffrire.
Bei versi Laurona, speriamo che il mondo metta giudizio, prima o poi…
Un abbraccio.
…Mauro…
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JOEJELLOW ha detto:
Ciao Laura, grazie del tuo invito per potermi aggiungere ai tuoi amici. Mi fa piacere poter condividere questi spazi virtuali che lo zio Bill ci concede… Nel limite delle tue possibilità di tempo…mi piacerebbe scambiarci attimi di conoscenza reciproca: quindi mi sono permesso di aggiungerti ai miei contatti di Messenger. Vedi, io non ho molto tempo da dedicare a questo strumento, ma se ti va di parlarci: benvenuta.
Grande il tuo intervento sul Giorno della Memoria….ma non dimentichiamo che di questi Giorni, nel mondo ne esistono (purtroppo) molti (troppi) altri di cui pochi o forse nessuno, parla. Credo nella speranza di cui ti parla Mauro, qui nel suo commento: la speranza sotto allo stesso cielo, e nel cuore di ogni UOMO.
Un abbraccio cordiale.
Joejellow
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Mauro ha detto:
Hai ragione, ma è difficile accettare il fatto che in nome di un Dio si versi ancora del sangue… Guarda i Nazi che tanto inneggiano al razzismo, se l\’olocausto non fosse avvenuto, oppure si fosse dimenticato, credi che ai giorni nostri qualcuno avrebbe il coraggio di reinventarselo?
Io sono perfettamente d\’accordo con te, ma il ricordare dovrebbe trarre uno spunto nelle coscienze di coloro che dovrebbero evitare cose del genere… eppure…
Ad ogni modo prego tanto anch\’io, e spero vivamente che il Dio all\’interno di noi provveda, l\’arbitrio in effettti ce l\’abbiano noi, ed\’ è lil secondo dono più prezioso dopo la vita: il libero arbitrio… poi ovvio che al giorno del giudizio verrà valutato il suo peso.
Un abbraccione.
P.S. Ma ogni tanto ti vedo in messenger, ti chiamo ma non rispondi… che succede?
Ciao, un abbraccio sincero.
…Mauro…
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Mauro ha detto:
Ciao Laura,
Grzie per preoccuparti del sottoscritto, sei una pesona davero unica, ma ti assicuro che non c\’è bisogno di trepidare.
A volte ci penso ma credo di fare questo genere di cose solo quando posso permettermi di farlo, rispettando in primis l\’incolumità degli altri, in secundis la mia.
Fa parte del mestiere, quelle macchine (d\’epoca) le provo e poi le recensisco sulle riviste. Non è il mio genere. Prendessi una"Rossa" opterei per una 288 gto del 1984, oppure per l\’F40… testate e garantisco che sono qualcosa di unico al mondo… sotto ogni aspetto.
Ora scappo, ti ringrazio ancora per il tuo squisito candore e,,, aspetto un tuo prox intervento tutto da leggere.
Un abbraccione di cuore Laurona.
…Mauro…
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laura ha detto:
Tendiamo a dimenticare tutto… dimentichiamo ciò che è accaduto venti, trenta anni fa, e ci dimentichiamo persino di ciò che abbiamo mangiato a pranzo. Secondo me non è solo questione di memoria indebolita, ma anche di spirito critico: oramai siamo assueffatti a tutto, non c\’è più nulla che ci spinga a reagire, nemmeno ricordare l\’olocausto, e la giornata della memoria oramai per molti è più una vuota questione di facciata, in cui bisogna esprimere finta mestezza e severo contegno nelle varie manifestazioni che ricordano quegli avvenimenti. non voglio apparirti cinica, ma sono sicura che oramai anche tu te ne sei accorta: c\’è un revival crescente del nazismo e del fascismo (non nelle forme politiche blande tipo Allenza Nazionale che si denomina *fascista* o pseudo tale -Msi nostalgici- ma in quelle più vicine alle originali, aggressive, giovani che si tatuano teste del duce e motti nazi-fascisti, non per moda o per stupire i coetanei, tipo il tatuaggio o la bandiera del Chè, ma perchè c\’è una ritorno a certe ideologie forti in un periodo come questo in cui vi sono poche certezze, e questo è molto pericoloso. ne vedo tanti, crescono esponenzialmente di anno in anno, iniziano dal liceo e arrivano fino ai trentenni, facci caso se ti capita, sono tanti davvero, più di quanto si creda). Tacendo su certe cose (colpa anche dei media, che ricordano solo certi aspetti che fanno comodo) si torna a certi comportamenti rischiosi, e la storia è ciclica… e c\’è chi addirittura nega che l\’olocausto sia avvenuto (per quanto mi sembra che una recente disposizione di legge punisca i negazionisti, indipendentemente da nazionalità o credo religioso). Spero che questa giornata serva almeno a far riflettere molta gente… perchè ci sono tante cose che non vanno dimenticate, e troppe le abbiamo già rimosse
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Giuseppe ha detto:
Grazie di questo contrinuto, questa poesia rappresenta la contraddizione del popolo tedesco e di un intellettuale. Forse di fronte a certe tragedie essere un intellettuale è un ostacolo, qualcosa. Ne ho scritto anche io: http://poesiaescrittura.blogspot.com/
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